domenica 18 gennaio 2009

Monte San Franco

Il solito terzetto: la piccola sorella, il barione vettore ed il sottoscritto.
La montagna scelta per questa giornata piuttosto a rischio (e' prevista una perturbazione violenta nel pomeriggio) e' il Monte San Franco, che io insisto per fare dal versante Nord, per il rifugio Panepucci (o Alessandri), secondo questo itinerario:


che e' quello che abbiamo poi effetivamente seguito.
Ho in mente la Valle del Paradiso.

Alle 8:30 siamo al Passo delle Capannelle, e ci prepariamo:


Come si vede la neve non e' molta, ma ci consente comunque di partire con gli sci ai piedi.
Non mi ricordavo cosi' lunga la carrareccia ed il sentiero nel bosco che portano al rifugio Panepucci....
In ogni caso, quando superiamo il rifugio, la Valle del Paradiso, stracolma di neve, ci appare in tutto il suo splendore:



Da quest'altra inquadratura si nota meglio il rifugio Panepucci:



La Piana dei Cavallari e' un belvedere eccezionale, che offre questa incredibile vista sull'intera montagna della Maiella, ottanta chilometri a Sud-Est:


Continuiamo a salire, ma vediamo l'annunciata perturbazione avvicinarsi da Sud con enormi nuvole nere.
Noi siamo un po' piu' lenti del previsto e la perturbazione e' di un paio d'ore in anticipo, presentandosi verso mezzogiorno, quando stiamo affrontando la cresta di Rotigliano, per l'ultimo strappo che ci deve portare in vetta.
Il vento e' fortissimo, il freddo intenso e la visibilita' praticamente nulla ... troviamo la vetta grazie al GPS, ed al waypoint salvato nel 2003, quand'ero salito, d'estate, con la mia dolce meta'.





Puntiamo gli sci a valle, ma riusciamo a scendere solo seguendo scrupolosamente le nostre tracce di salita e lo schermo del GPS. Piu' che sciare ... perdiamo quota. Non riusciamo neanche a goderci la Valle del Paradiso. In qualche modo riguadagniamo il rifugio Panepucci: abbiamo impiegato piu' di un'ora per fare 400 metri di dislivello. In discesa. Con gli sci!
Ci riposiamo qualche minuto e scattiamo qualche foto:





cosi', giusto per ricordarci quanto puo' essere brutto e freddo a Gennaio, sul Gran Sasso.

Quando arriviamo alla macchina siamo ancora un po' paonazzi:


Abbiamo faticato, abbiamo patito il vento, la nebbia ed il freddo. E non abbiamo, di fatto, neanche sciato! Che dire? Gita istruttiva. :-) Ricca di insegnamenti. Almeno due!

Mario

PS: verremo poi a sapere della tragedia che si e' consumata nelle ore successive, nei pressi della Sella di Monte Aquila. Un pensiero per chi non c'e' piu', anche se non lo conoscevo.

domenica 4 gennaio 2009

Hai mai danzato con i tuoi legni nel pallido plenilunio?


Ok ok, se tra di voi c'e' qualche astronomo dilettante (o professionista) sicuramente ricordera' che il 4 gennaio 2009 non c'era Luna piena. Ce n'era solo meta' ... ma a me e' bastata per questa sciata notturna: anche perche' avevo dimenticato la lampada frontale!!

Sono ormai dieci giorni che passiamo le vacanze a San Vigilio, in Alto Adige. E quasi tutte le sere, quando chiudono gli impianti, metto le pelli di foca e risalgo le piste di discesa con la notte che cala. Quando fa buio, accendo la mia lampada frontale ed in genere, poco dopo, si fa l'ora di tornare indietro: sciare di notte, alla luce della luna o della lampada frontale, anche a telemark, e' un'esperienza veramente notevole! Ti sembra di entrare in un'altra dimensione. Un mondo sospeso, un tempo sospeso, con la sola compagnia del tuo respiro.
Da provare!
Se ci fosse anche mezzo metro di polvere ... ma non si puo' avere tutto!!
Quando poi torno nel mondo degli uomini, un termometro mi spiega perche' l'aria sembrava tanto fresca:


Mario